orge
Prima puntata: la prima gang
di Cattivefantasie
13.02.2020 |
1.184 |
5
"
Lei cercò il corpo di Max, voleva stargli sopra per eventualmente poterci comunicare..."
Non avrebbe scommesso nulla su quell'incontro. Guardava spesso i suoi video per capire come si muoveva, il tono della sua voce ed altri particolari, ma ahimè, nessun coinvolgimento, nessuna eccitazione, anzi solo simpatia, e sinceramente non era in cerca di quello.Ma i messaggi che si scambiavano, sì, quelli le stavano creando dipendenza, un legame cerebrale, anche se lontano dall'attrazione fisica e sessuale.
Tutto però la portava a voler proseguire, in qualche modo l'attraeva e innescava, il suo tenerle testa con educazione ed intelligenza l'appagava, lo doveva conoscere assolutamente, al massimo dopo un caffè ed una chiaccherata, si sarebbero salutati e mai più rivisti.
Alice si presentò all'appuntamento con l'unica fantasia erotica che s'erano scambiati: un completino sexy nuovo e sotto nulla.
La temperatura era mite, di quei pomeriggi primaverili dove la luce prosegue ben oltre le cinque.
Gonna, calze autoreggenti a rete, tacco alto, tutto nero... oltre allo smalto delle unghie, che era di un rosso cupo autunnale. Anche di questo dettaglio s'era parlato: smalto rosso o nero?
Si salutarono nel parcheggio del bar come due vecchi amici. Per baciarlo sulle guance, nonostante i tacchi, si alzò un po' sulle punte e wow, era alto, come piaceva a lei e già la sua mente si stava scaldando.
Si sedettero ad un tavolo e conversarono molto, di tutto e come previsto molto piacevolmente: la simpatia di Max, impareggiabile, la sua disinvoltura, accattivante, il suo viso da bravo ragazzo di una malizia insospettabile. Più scorreva il tempo, più Alice cominciava ad avere quella sensazione di impazienza e tra le gambe un'umidità crescente che le stava generando imbarazzo e turbamento. Fremeva, continuando ad accavallare ora la gamba destra, ora la sinistra... per calmarsi.
A distanza di qualche ora non si ricordava nemmeno se tra loro ci fu un qualche altro contatto fisico, come sfiorarsi la mano o quant'altro... ricordava solo una crescente impazienza, attrazione selvaggia, i suoi occhi vivi e brillanti ed il suo imbarazzo e turbamento crescenti.
Poi finalmente in quella stanza i loro corpi furono a contatto, frementi e pulsanti di desiderio. Bacio iniziale sulla bocca, un cercarsi di lingue, di leggeri morsi sul collo: un estremo controllarsi per non trasformarli in morsi. Svestirsi... e sentirlo dire... "ah ma sei davvero senza nulla sotto" e fretta, tanta fretta a volerlo sentire dentro, subito, duro e potente. Invece la sua lingua tra le cosce di lei, insaziabile, prepotente ed esperta, che succhia, lecca e penetra.
Un'attrazione folle e selvaggia, imprevista ed assurda, ecco come Alice la descriverebbe: semplicemente pura, di una perfezione insolita, unica, quindi che si sarebbe sicuramente esaurita e limitata a quel pomeriggio.
Invece successivamente altri messaggi e le fantasie continuarono, incalzando crescenti.
"Non hai mai provato la doppia penetrazione?" domandò stupito. "No", gli rispose Alice, quasi vergognandosene, "Non sono mai riuscita".
"Bisogna rimediare", disse Max.
Rari gli uomini che assecondano le fantasie e mantengono le promesse, e Max, lui era uno di quelli.
"Come ti immagini, come desideri che ciò avvenga?" le chiese.
"Bendata, voglio essere bendata, nessuna distrazione, solo sensazioni".
"Ok, ti benderò e poi? Vuoi che gli uomini entrino insieme a noi o successivamente?"
"Prima io e te, così mi ecciti e mi rilassi, poi gli altri".
Così successe: erano già nudi sul letto, lui la bendò, lei si sistemò i capelli e lo baciò. Gli prese il membro in bocca, leccandoglielo avidamente. Fece presto a gonfiarsi ed irrigidirsi e lei soddisfatta se lo infilò rapidamente. La leggera sensazione di dolore la fece gemere di piacere, così da cominciare a muoversi per dosarla meglio. Lui aveva lasciato la porta della stanza appoggiata, così che gli altri, ad un suo messaggio di via, entrarono vedendosi lei di spalle che si muoveva sopra di lui, mentre godeva e gemeva sul suo cazzo duro e resistente. Un breve saluto di cortesia, poi si svestirono. Timide mani cominciarono a sfiorarla, sempre più sicure, mani che via via si fecero spazio sul suo corpo e poi una lingua nella sua bocca, di uno sconosciuto, di cui non aveva la minima idea di come fosse e se le potesse piacere. Solo la lingua nella sua bocca da dover contraccambiare. E lo fece.
E Max ad indirizzarla per farle ingoiare cazzi duri.
Si alzò da lui e cominciò alternativamente ad ingoiarli e leccarli tutti e tre. Tre cazzi duri solo per lei, lei inginocchiata davanti a loro a succhiarli.
E poi labbra che le succhiavano i capezzoli eccitati, dita che la penetravano, insieme ai cazzi ormai prepotenti ed indistinti.
"Dai ragazzi, che vuole provare la doppia, vero che la vuoi?"...
Lei cercò il corpo di Max, voleva stargli sopra per eventualmente poterci comunicare. Lui prima con un dito, poi con due e tre, tentava di dilatarle il culo, per facilitare la penetrazione. Lei era eccitata ed impaziente. Si sentì appoggiare un cazzo veramente grosso e duro e un po' s'irrigidì. L'altro, continuando il lavoro di Max, le sputò sopra facendosi largo con le dita, le si appoggiò lentamente e deciso. Le prese i fianchi per spingersela meglio verso di lui. Lei inarcò la schiena per respingerlo, ma lentamente lo sentiva farsi spazio scivolando dentro. Lei abbracciò Max per farsi coraggio, mordicchiando e leccando un po il suo collo. Un doppio movimento si stava facendo insistente. Max per darle tregua si fermò, mentre l altro sempre più intensamente eseguiva un ritmico dentro e fuori. Si stava abituando e cominciava a muoversi anche lei, godendosi quei due cazzi.
Max si rivolse al terzo uomo, incitandolo a mettergli in bocca il suo membro, "l unico modo per farla stare buona é mettendole anche un cazzo in bocca" incitò così il terzo con la sua irriverente simpatia. A quelle parole lei continuava ad eccitarsi all'inverosimile.
Sensazioni forti, piacere permeante, totalizzante e sicuro. Max la stava osservando, osservava i suoi spasmi ed il suo corpo che si contorceva sotto quei colpi sferzanti dentro di lei. Come un regista osservava e guidava i movimenti anche degli altri, affinché ci fosse sincronia e alternanza, dove tutti potessero godere.
Mentre la stavano ancora montando, Alice ricercò inevitabilmente un abbraccio di Max e sorridendo gli sussurrò un grazie all'orecchio, tutto per lui.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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